Noi meridionali abbiamo un rapporto molto stretto con il cibo. Non necessariamente d’amore, ci sono anche meridionali che mangiano solo per vivere, così in modo indifferente. E poi noi altri. Insomma che piaccia o meno, il cibo al Sud è comunque emozione e sentimento.
Il rito della tavola apparecchiata, a colazione, è ancora sentito e mentre si macchia il latte con caffè o cacao e si alterna un biscotto bianco a uno al cioccolato, oppure si spalma nutella o burro di arachidi (o entrambi) su una banana, si pensa già al pranzo.
Dunque, il pranzo nei giorni normali non prevede tutte le portate come religione comanda, ma la preparazione è un atto d’amore perché la base di partenza è accontentare i gusti di tutti. Ricordo che quando vivevo con i miei, in certi giorni contavo anche tre primi diversi. Mia madre non si scoraggiava per così poco!
“Questo non mi piace”, “questo mi piace ma oggi non lo desidero”, “questo lo volevo proprio ma devo dimagrire un po’”; insomma non potendo sopravvivere al dolore di uno dei figli, scontento a tavola, mia madre ma poi credo tutte le mamme (o no?) preveniva invece che curare, e cucinava l’alternativa dell’alternativa, così ci tappava la bocca in tutti i sensi.
Io poi, adoro la pasta e sono grata di non essere nata pianta o minerale, perché me la sarei persa. Adoro i farinacei in genere, e siccome ho avuto anche le nonne brave in cucina, questo amore non poteva e non può che essere incondizionato.
E poi la cena. Diciamo che è più semplice, perché al Sud cuciniamo “un po’ di più, non si sa mai” e il cibo riscaldato è buonissimo; poi capita di cenare fuori, ma chi è ancora in famiglia, non dirà mai alla mamma o alle nonne che ha mangiato benissimo nella tale trattoria: rischierebbe di essere diseredato. Insomma, sarà prudente limitare i commenti a “mangiato bene, ma tu fai di meglio”.
A parte la cucina per la famiglia, esiste la cucina per gli ospiti, per gli amici che vengono da fuori, in vacanza. Ecco, credo che questi facciano una dieta anticipata, perché quando si viene al Sud, la parola dieta è impronunciabile. Se non siete mai scesi oltre l’Abruzzo o il Lazio, imparatelo adesso. E sappiate che nel giorno di rientro, alle vostre valigie, i padroni di casa aggiungeranno una vagonata di prodotti alimentari, che non potrete assolutamente rifiutare. Sarà il loro modo per dirvi che vi vogliono bene e che vi aspettano per un’altra vacanza.
Ecco, al Sud il cibo è una dichiarazione d’amore, come dire “siccome mi mancavi ti ho preparato la pasta al forno”, e ogni giorno è così. C’è un problema da risolvere in famiglia, un amico in crisi, un esame superato, un’assunzione, una domanda di matrimonio? Si finisce sempre a tavola.
E anche se non c’è un motivo particolare, si finisce a tavola, a mangiare insieme, parlando di cibo fra un boccone e l’altro.