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Miss Pecchio

di Le righe di Ornella 13 Novembre 2019
di Le righe di Ornella 13 Novembre 2019 11,4K views
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Se c’è un oggetto che attira su di sé piacere o rabbia, quello è lo specchio. Non possiamo non averne almeno uno, ma se non riflette quello che speriamo di vedere (noi al meglio), diventa un nemico.

Credo che lo specchio più famoso, e forse anche quello più desiderato, sia lo specchio parlante della Regina Grimilde, in “Biancaneve e i sette nani”. Chi non vorrebbe uno specchio che parla, a comando?

Al di là delle fiabe, c’è la Storia che ci informa sulla presenza dello specchio già durante l’Età del Bronzo; era prevalentemente circolare perché associato al Sole, di cui rifletteva i raggi e questo particolare ci fa comprendere come avesse anche un carattere rituale, oltre a contribuire all’abbellimento del corpo. In Egitto i primi di cui si abbia notizia, ma poi nella Toscana degli Etruschi, in Grecia e anche a Roma. Presso queste popolazioni, anche se il bronzo era dominante, non era raro che alcuni fossero realizzati anche con il piombo o l’argento.

Tra Medioevo e Rinascimento si produssero specchi piccoli, anche in gesso o piombo decorati, che si indossavano come fossero orologi da tasca, ed erano custoditi in scatole di legno, metalli preziosi o avorio. In questo periodo nacquero gli specchi veneziani, a Murano (oltre ai vetri).

Gli specchi di Murano erano particolarmente raffinati e la tecnica di produzione era tenuta segreta; nel 1500 fu fondato il “Consiglio dei dieci” che aveva il compito di proteggere gli artigiani vetrai e custodire i segreti di lavorazione. Questo stratagemma funzionò fino al XVII sec. quando la Francia di Luigi XIV, corruppe tre artigiani e si appropriò di questi segreti.

Fino a tutto il 1700, lo specchio fu un complemento di arredo o un oggetto di vanità personale, molto esclusivo e costoso. Dal 1800 però, le tecniche moderne di lavorazione permisero una produzione più vasta che rese lo specchio un oggetto alla portata di tutti.

Anche oggi lo specchio ha importanza nell’arredamento di una casa: senza dubbio di grande effetto decorativo ma anche funzionale, per quella capacità di conferire ad una stanza, magari piccola, l’illusione prospettica che la farà sembrare più spaziosa.

Per quanto mi riguarda, mi piacciono molto quelli da tavolo, piccoli o medi, soprattutto antichi, in foglia oro e che prudentemente non parlino di prima mattina e non contino le mie rughe…

Consiglio dei dieciGrimildeSpecchio
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