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Trasparente come l’acqua

di Le righe di Ornella 28 Novembre 2019
di Le righe di Ornella 28 Novembre 2019 708 views
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Credo sia uno dei materiali più bello, più sano, più luminoso e più facile da possedere. Mi riferisco al vetro. E’ un prodotto con tanti anni sulle spalle: ben 3500. Nacque in Medio-Oriente, ma da lì arrivò a Roma. Ai Romani piacque talmente tanto, che impararono a riciclarlo.

Nel Medioevo, l’uso del vetro uscì dalle mura domestiche ed entrò nel mondo delle vetrate (per la prima volta colorate) delle chiese, dei mosaici e poi rientrò, in forma di vasellame, nelle case. L’arte del vetro si diffuse in Inghilterra, Germania, Francia e Spagna e poi anche in Italia, precisamente a Murano.

Lo stile veneziano fu molto apprezzato in tutta Europa e per molto tempo. Si diffusero così prodotti “à la façon de Venise” sia nei Paesi Bassi che in Germania, calici con stelo a forma di fiore o serpente; in Spagna, calici con steli molti esili e lunghi; in Inghilterra arrivarono produzioni muranesi sia in stile veneziano che in stile inglese.

Ancora durante l’epoca barocca, l’arte vetraria veneziana mantenne un certo prestigio e, proprio nel 1600 si affermò la produzione di posateria in vetro, con manici di forma animale, intesi come complementi di arredo e non per l’uso a tavola.

Progressivamente Venezia lasciò il passo alla Boemia e all’Inghilterra per tutto il XVIII.

Nel 1800 ci fu, più che in passato, un susseguirsi di stili che videro ancora l’Inghilterra in testa alla produzione vetraria. La produzione veneziana, invece, era in grosse difficoltà poiché la dominazione austriaca limitava le aziende venete in favore di quelle di Slesia e Boemia.

E per finire, lo stile che secondo me, ha esaltato più di tutti le potenzialità del vetro è lo Stile Liberty (detto anche Art Nouveau, Floreale, Jugendstil, Arte Modernista, Arts & Craft), a partire dalla fine dell’800 e fino ai primi 25 anni del ‘900. Si orientò al perfezionamento della decorazione e dell’ornamento, sia in architettura che nella creazione di interni dove richiami alla natura, colore, forme asimmetriche furono protagonisti.

La produzione di vetri colorati, di questo periodo non ebbe eguali e gli artisti che si applicarono nell’arte vetraria (Daum, Gallé, Lalique, Tiffany) ebbero risonanza mondiale.

Immediatamente dopo, nacque l’Art Déco. Corrente artistica che propose simmetrie e geometrie, in contrapposizione al Liberty ma, in comune con esso condivise la scelta di produrre vasi colorati come fossero quadri o sculture.

Queste produzioni, si distinsero per gusto, eleganza e tecnica e rimangono tuttora un tesoro di arte e antiquariato che non si era mai espresso. E non si è più espresso.

BoemiaMuranoSlesiaVetro
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