Il romanzo l’ho letto l’anno scorso. E’ stato un regalo, sotto l’Albero di Natale 2017. Raramente leggo un libro immediatamente dopo l’acquisto o dopo averlo ricevuto. Perché devo sapere qual è il momento giusto. E nel caso di “Onegin” era il 2019. Dal romanzo è stato ricavato un film di cui conosco la scena finale, e purtroppo mi è capitata sott’occhio prima di leggere il libro, per cui l’ho letto conoscendo la fine. Drammatica. Oggi tutto questo si chiama spoiler. Un tempo, senza internet nelle case, questo rischio non si sarebbe corso.
In più, uno dei fastidi di quando si guarda la trasposizione da un romanzo, prima di averlo letto, è che si fissano in testa i volti degli attori, e se poi si decide anche di leggerlo, è praticamente impossibile immaginare i personaggi con tratti diversi. Per esempio, a casa abbiamo tutta la saga di Harry Potter; io ho visto i film prima che arrivassero i libri e per quanto mi sforzi, finisce sempre che: Harry ha il volto di Daniel Radcliffe, Hermione di Emma Watson, Piton di Alan Rickman, e così via. E nel caso di Onegin, Ralph Fiennes che impersona Eugenio Onegin e Liv Tyler, Tatyana Larina.
Va bene, leggerlo è stato bello lo stesso e siccome lo ha scritto Pushkin, non avevo dubbi.
Non vi parlerò della trama, (perché spero che chi non lo ha ancora letto si dia una mossa) che è bella ma tipica di un’opera dell’800; vi dirò invece che è un romanzo in versi, quasi 5.000. Sì. L’edizione che ho io è in lingua originale con traduzione in italiano, a fronte. E’ un’opera che in Russia si studia nelle scuole, scritta nel corso di 7 anni e, se non sono male informata, è incompiuta (almeno secondo le intenzioni dell’Autore).
Pushkin è presente nell’opera. Gli eventi che riguardano uno dei personaggi, sono molto simili alla vita dell’Autore, ma questo sarà evidente alcuni anni dopo la pubblicazione del romanzo; come un misto di biografia e profezia.
Mi fermo qui. Il mio intento (come per tutti gli articoli di questo blog) era quello di vellicare la curiosità di chi si fermerà a leggere.
Perciò, leggetelo!