Una volta nella vita, abbiamo tutti desiderato possedere un castello. Almeno credo. Io comunque, sì. Insomma, tutto quello spazio, le numerose stanze, i ballatoi, gli arredi e tutti gli accessori: quadri, tappeti, porcellane, enormi stufe in maiolica, i giardini con grandi fontane, le scuderie, le carrozze.
Bellissimo.
In ogni caso, non ho un castello e non prevedo per il futuro di averne uno, a meno che non perda una scarpetta a mezzanotte, scendendo velocemente da una scalinata e sposi il principe che me la riporta, ma anche questo è improbabile perché è più facile che scendendo cada, rotolando fino all’ultimo gradino. Sì.
Così mi godo i castelli nei film. L’ultimo, in ordine di tempo è quello di “Downton Abbey”. Un castello da togliere il fiato e tra l’altro, in qualche periodo dell’anno, è possibile soggiornarvi e quindi visitarlo. Se siete turisti in cerca di agi, pensateci. Gli arredi sono acquolina in bocca per antiquari e appassionati di antiquariato.
Il castello di Hogwarts, che ospita la “Scuola di Magia e Stregoneria” nella saga di Harry Potter, in realtà è il castello di Alnwick, costruito dopo il 1000 e nel tempo ristrutturato e rimaneggiato; fu sede di una scuola dal 1945 al 1975; tuttora è di proprietà di una famiglia aristocratica, che ha adibito alcuni ambienti a sede di mostre d’arte e ricostruzioni storiche.
La Reggia di Versailles, è stata spesso scelta per film e pubblicità; un film che mi viene in mente, fra tanti, è “Maria Antonietta”, di Sophie Coppola. Non so dirvi se anche i castelli della Valle della Loira siano stati set cinematografici, ma non mi meraviglierei, anche perché sono più di 300, se non sbaglio.
E adesso mi pare il turno dei castelli italiani. Giusto?
Castel Sant’Angelo in “Vacanze romane”, con Gregory Peck e Audrey Hepburn; La Rocca di Calascio, in Abruzzo, set del film “Ladyhawke e de “Il nome della rosa”. La Reggia di Caserta, set di “Star Wars-L’attacco dei cloni” e diversi altri. L’elenco è lungo, e ovviamente include anche i castelli pugliesi, ma non intendo farlo perché in realtà non serve. Sono tanti e tutti belli, anche quelli che non sono finiti in un film o saga.
E non dico che li vorrei tutti, ma quasi.