Per quanto mi sforzi, non riesco a ricordare con precisione a che età lo lessi. Forse fra gli 11 e i 12 anni e quindi presumo a Bari, perché all’epoca, con la mia famiglia, vivevamo lì.
Credo sia il romanzo ungherese, della letteratura per ragazzi, più famoso e so che dalla sua pubblicazione (1907), ha attratto anche molti adulti. L’Autore, Ferenc Molnár, ungherese con origini tedesco-ebree, passò la seconda parte della sua vita negli Usa, dovendo sfuggire alle persecuzioni sulle minoranze religiose. Pur trattando di temi seri come sopraffazione e prepotenza dei più forti non tralasciò di adottare uno stile umoristico, e del resto era necessario, volendosi rivolgere ai più giovani.
Dunque, il romanzo è ambientato a Budapest nella seconda metà dell’800 e i personaggi si muovono fra la via Paal e il giardino botanico. E’ la storia della rivalità tra due bande di ragazzini, che appunto hanno la loro rispettiva base in queste due zone.
Quindi, c’è un gruppo chiamato I ragazzi della via Paal con a capo Boka, giovane saggio e autorevole. Il gruppo è organizzato secondo la classica gerarchia militare e se Boka è il comandante, Nemecsek è il più piccolo ed è l’unico soldato semplice, pieno di ammirazione per tutti e soprattutto per il comandante. In questa zona della città c’è un terreno con una segheria che è il luogo di incontro di questi ragazzi. L’altra banda, le Camicie Rosse, ha il suo quartier generale al giardino botanico; il capo si chiama Feri Ats, avversario di Boka. Un giorno, le Camicie Rosse rubano la bandiera degli avversari, e siccome il furto avviene con estrema facilità, Boka e i suoi sospettano la presenza di un traditore.
Bene, fermo qui la narrazione dei fatti poiché questo romanzo merita di essere letto e poiché mi auguro che le mie figlie si decideranno a farlo, presto o tardi.
La saletta in cui consumiamo i pasti ospita molti libri, alcuni letti altri non ancora e c’è anche questo. Si tratta solo di allungare il braccio e sfilarlo dalla libreria. E’ facile.