La minigonna è nata ufficialmente nel 1963, ma già a metà degli anni ’50 c’era stato qualche tentativo di presentarla alle donne.
La titolare di questa invenzione è stata Mary Quant, stilista inglese molto innovativa. L’idea era quella di liberare il mondo femminile, almeno quello più giovane, da regole rigoriste considerate fuori tempo, dal movimento femminista. Personalmente non mi è mai piaciuta molto; anche a 20 anni, indossavo gonne che scoprivano il ginocchio e non oltre, e bastava così. Ammiro chi la porta con disinvoltura, ma il punto è proprio questo: qualsiasi cosa indossiamo, se “si incastra bene” con noi, vuol dire che è giusta, e la minigonna non si è mai incastrata con me. Però è una cosa piccola e quindi è carina ed è una cosa che pur essendo piccola ha avuto e ha ancora potere.
La zanzara. Credo abba il primato negativo del potere delle cose piccole. Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, si è scomodato a confezionare persino un aforisma su questo insetto anti-riposo: “Se pensi di essere troppo piccolo per fare la differenza, prova a dormire con una zanzara”.
Specchio da borsetta. Questa è una cosa da donne (e anche da chi vorrebbe esserlo), direi irrinunciabile. Non occupa spazio, torna utile nelle giornate in cui trascorriamo molte ore fuori casa e se si rendesse necessario improvvisarsi investigatrici, diventerebbe un congegno potente.
Matita. Ho scoperto di recente che mi piacciono più delle penne. Quando andavo a scuola, sentivo le mie compagne di classe (non prestate troppa attenzione alla parola compagne…) dire “Preferisco la penna nera” “No, io la penna blu”. Io non ho mai avuto preferenze per l’uno o l’altro colore di inchiostro, anche perché essendo mancina, la mano scorre sullo scritto, il mignolo si tinge, il foglio si macchia e il risultato è sciatto, e questo a prescindere dal colore. La matita è ideale per chi ama il legno e può essere prodotta in una infinità di colori.
Orecchini. Io sono piccola e quindi mi si addicono orecchini piccoli. Ovviamente le dimensioni non influiscono sulla capacità di dare luce al volto, anche se poi è idea diffusa che un bel sorriso sia la luce migliore. Ma gli orecchini, specie le perle, ma anche di acquamarina o brillanti, hanno il potere di ingentilire e distendere qualsiasi volto. Non credete?
Anello. Termino con l’oggetto piccolo per eccellenza. Quello con maggior significato. Quello a cui non resiste (scommetto un gelato al caffè con doppia panna) nemmeno la più disincantata delle creature. Alla mano sinistra. E che è una promessa.