E’ una commedia romantica, divertente ed elegante tipica del cinema americano del secolo scorso, infatti è del 1958. I protagonisti sono Ingrid Bergman e Cary Grant e Stanley Donen, il regista. Quello di “Sciarada”, per intenderci, ma di tante altre.
E’ tratta dal testo teatrale “Kind Sir” di Norman Krasna e fu presentata a Broadway, alcuni anni prima. La trama è classica: una storia d’amore, una bugia, la volontà di castigare e poi il lieto fine. E’ anche uno dei primi film con lo split screen, che consiste nel dividere lo schermo in due o più inquadrature. In questo film, i due protagonisti muovono le mani dando l’illusione di potersi toccare, ma in realtà sono al telefono e in due città diverse.
Nonostante la trama classica, non si può fare a meno di notare come rappresenti una realtà poco praticabile e mitizzata: le scene girate in ambienti lussuosi, i costumi di Dior e Balmain, i dialoghi ricercati ma anche divertenti, il tecnicolor, e i piccoli duelli amorosi hanno, tutti insieme, confezionato una commedia che si può guardare più volte perché Ingrid Bergman è come sempre perfetta, perché con la sua espressività prima ancora di parlare, ha detto tutto. Cary Grant è il solito irresistibile gentleman, bello e dallo sguardo furbo, e insieme oscurano un bel po’ tutti gli altri attori.
Potrei dirvi che alcuni critici hanno intravisto una nota anti-matrimonio, ma per farlo dovrei addentrarmi nella trama, e sapete bene che evito in tutti i modi di farlo, per non togliere il gusto della visione. Una cosa che ha colpito me, è che non è la storia d’amore di due giovani o giovani adulti. Si tratta di adulti di mezza età, ma giovanili e molto glamour e considerando il potere dello star system, molto sentito in quegli anni negli USA, bisogna ammettere che la scelta di ricreare la coppia Bergman-Grant dopo “Notorius”, non fu per niente sbagliata. Buona visione