Da piccoli, di tanto in tanto si andava al parco con le giostre e fare un giro in carrozza, specie se ricavata da una zucca, mi piaceva molto. Faceva tanto Cenerentola che va al ballo. Il fatto è, che anche le scarpe mi piacevano molto e non avrei rischiato di perderne una pur di farmi rincorrere da un principe, per cui la carrozza, ad un certo punto, perdeva la sua magia.
Poi, un giorno ebbi in regalo un go-kart a pedali, rosso fiammante e fu amore a prima vista. La conferma che guidare era nelle mie corde arrivò il giorno in cui scoprì (sempre fra le giostre) il settore delle auto da scontro. Era arrivato il momento di lasciare la carrozza, per quanto bellissima e romantica: volevo l’auto. Un senso di autonomia molto piacevole, offuscato solo dai maschietti che venivano a sbattere contro la mia auto e ai quali lanciavo occhiate tra il seccato e il compassionevole, perché non capivo che divertimento ci fosse a sciupare minuti per sbattere contro qualcuno, quando il bello era proprio guidare.
E per me è bello anche oggi. E a noi che apprezziamo la vita con stile, anche guidare lo facciamo come si deve. La prima cosa sarebbe avere un’auto decorosa, cioè pulita. E questo dovrei dirlo prima di tutto a me stessa. Potrebbe capitare di dover ospitare qualcuno e sarebbe gentile farlo in un’automobile linda e lievemente profumata. Pupazzi ciondolanti, adesivi e avanzi di cibo, no mai. Mozziconi di sigaretta nel posacenere, no mai. Ovviamente, in presenza di passeggeri minori è vietato fumare, senza eccezioni.
La musica. Ecco, è sempre piacevole accompagnare un tragitto con la musica che ci piace, ma faremo attenzione al volume che non sarà troppo alto e, se ci saranno altre persone chiederemo se gradiscono ascoltarla e lasceremo che scelgano quale.
Il clacson non rientra nella musica da scegliere; non si usa per sollecitare l’automobilista davanti a noi, anche se cammina più piano che se fosse a piedi. Si usa solo in caso di estrema necessità. Non si corre oltre i limiti e non si procede alla velocità di una tartaruga. Entrambe le situazioni esasperano.
Non si insultano gli altri automobilisti, anche se fra i denti lo abbiamo fatto tutti, almeno una volta. E può bastare. Non si discute animatamente, questo potrebbe distrarre il guidatore. Nei viaggi notturni, la comitiva cercherà di tenersi sveglia, per non lasciare il guidatore solo, oppure si organizzeranno dei turni alla guida.
Ho notato che agli uomini non piace chiedere informazioni, se sono in difficoltà. Per esempio il mio romano, piuttosto si perde per ore, ma chiedere no. Non forziamoli.
Infine, mettere il rossetto al semaforo? Sì, a patto di aver terminato l’operazione quando scatta il verde. Non è una regola scontata per tutte. Buona guida con stile