Se non sbaglio fu il penultimo film di Sean Connery. All’epoca di “Scoprendo Forrester”, Sean Connery aveva 70 anni e una carriera come pochi nel mondo del cinema. Da un punto di vista strettamente estetico, ho sempre pensato che gli anni gli giovassero. Questo film conferma l’idea. Sarà il dolcevita nero, non saprei dirvi. Certo non i capelli, che proprio in questo film sono un po’ lunghi, rispetto alle sue abitudini e rispetto ai miei gusti.
La trama non è esattamente nuova. Il riscatto dei residenti nel quartieri “difficili”, attraverso la cultura, è un tema spesso trattato nella cinematografia mondiale. Qui siamo nel Bronx e la storia è un duetto fra un giovane studente e uno scrittore che si è ritirato dalla vita pubblica. Il ragazzo si chiama Jamal Wallace e ha un vero talento (anche se acerbo) per la scrittura; un talento che decide di tenere per sé temendo di essere deriso dai compagni di scuola. Ha anche un’altra passione: il basket. Gioca nella squadra della sua scuola ed è molto bravo e questo gli consente di equilibrare il suo andamento scolastico, volutamente basso. Lo spettatore, infatti, comprenderà subito che i suoi voti appena sufficienti, rientrano in quella scelta precisa di non emergere come intellettuale, pena essere escluso dalla sua cerchia.
Lo scrittore misterioso e solitario, che nel film si chiama William Forrester, abita in un appartamento che si affaccia sul campo di basket dove Jamal e i suoi amici si allenano. Lui li osserva dalla finestra e loro si accorgono della sua presenza, e un giorno proprio a Jamal a conclusione di una scommessa, tocca entrare in quell’appartamento senza farsi scoprire. Una volta dentro, rimane colpito dalla quantità di libri che ci sono ma quando viene scoperto dal misterioso inquilino, scappa via dimenticando lo zaino e tutto il suo contenuto. Ed è a partire dalla restituzione dello zaino che incomincia l’amicizia fra i due. Il resto scopritelo guardandolo.
Verso la fine assisterete a qualche passaggio “molto americano” ma si sa com’è, e alla fine non è poi così grave. Il regista è Gus Van Sant, per intenderci il regista di Will Hunting-Genio ribelle e altre pellicole famose con cast interessanti, per le quali è stato candidato 2 volte all’Oscar, ha preso una Palma d’oro a Cannes ma anche il primo premio al Razzie Award, come peggior regista, nel 1999.
That’s life…Good vision!