L’ombrello è stato l’argomento di uno dei primi articoli di questo blog, però in un’altra categoria.
Questa volta scriverò della sua storia. Ha origini asiatiche, probabilmente cinesi ma si dice che anche in Egitto fosse già conosciuto. In Giappone proteggeva i samurai, e in Grecia era usato dalle sacerdotesse di Dioniso. Quando fu inventato, era destinato esclusivamente alla nobiltà e fino alla fine del 1700, era concepito per proteggersi dal sole. Notoriamente era retto da un servitore. Gli ombrelli in uso in Italia, erano particolarmente pesanti, poiché avevano la copertura in cuoio. Successivamente il cuoio fu sostituito da seta e taffettas, con ricami e applicazioni di pietre e perline, rendendo gli ombrelli, non solo più leggeri ma anche più belli ed eleganti. Anche le impugnature si distinsero per bellezza con l’uso di avorio, porcellana e tartaruga. La Chiesa utilizzava questo comodo accessorio durante le processioni; inoltre, un ombrello era spesso presente nei dipinti che ritraevano i papi.
A partire dal 1800, l’ombrello diventò anche parapioggia e soprattutto entrò anche nel mondo maschile: fino a quel momento, infatti, era stato considerato un articolo esclusivamente femminile.