Quando scelsi questo libro da una delle mie librerie (estate 2005), la mia vita privata e familiare stava subendo delle modificazioni definitive. “Nessuno al mio fianco” mi sembrava un titolo azzeccato per il periodo, e quindi lo scelsi fra i numerosi libri comprati e non ancora letti. Conoscevo Nadine Gordimer solo di nome e dopo questo romanzo non ho letto più niente dei suoi lavori, semplicemente perché non mi è più capitato.
La trama
Lo sfondo è il Sudafrica prima della fine dell’apartheid e della vittoria di Nelson Mandela alle elezioni. I personaggi sono 4, due coppie: una bianca e una nera. La coppia bianca è composta da Bennet e Vera Stark. Lei è un avvocato che si occupa di diritti civili e che si ritrova spesso ad occuparsi di vicende che appartengono a un mondo che non è il suo; lui ha un talento artistico che però decide di mettere da parte per occuparsi della famiglia. Frontale a loro, una coppia nera. Didymus e Sibongile Maqoma sono marito e moglie. Lui è stato un terrorista, poi messo da parte dai suoi stessi compagni; lei, che era sempre stata distante dalla vita politica, finisce per diventare una autorevole attivista.
Qualche considerazione
Queste due coppie di amici devono fare tutti i giorni i conti con la situazione sociale, resa complessa dalla segregazione di razza, e anche se il loro rapporto è solido e non è toccato da implicazioni sul colore della pelle, un senso di amarezza misto a malinconia aleggia per tutto il romanzo. In più, tutte le loro vite, impegnate per anni in battaglie per l’affermazione dei diritti civili, nella eliminazione dell’apartheid e nella costruzione di un Sudafrica libero e giusto, li hanno distratti da se stessi e dai loro compagni di vita. Si respira poco amore di coppia, molta rassegnazione e solitudine. Anche i loro rispettivi figli risentono delle scelte di vita dei loro genitori.
Questo è ciò che rilevai leggendolo all’epoca, compreso il titolo che è riferito essenzialmente a Vera. È lei che non vuole nessuno al suo fianco.
Voi, lo avete letto? Vi è piaciuto?
Potrebbe interessarvi anche Le parole, quelle belle