In realtà, al netto delle ore di viaggio, sono stati un po’ meno di 4, ma ho cercato di sfruttarli al meglio. Viaggio in treno semivuoto, da leggere ho La mite di Dostoevskij, e dal finestrino un bel panorama fatto di: mare, spiagge, e all’altezza di Vasto, anche di cielo plumbeo e acquazzone. Arrivo alla stazione di Pescara e c’è Valerio sul piazzale ad attendermi; pochi minuti di strada e siamo a Chieti, e poi al B&B. Un paio d’ore per sistemarmi e poi sono pronta per uscire: Valerio, Marina, Valentina e Cristina, tutti con me in giro per Chieti, prima dell’ottima cena, a casa loro.
Questo tempo lo abbiamo impiegato passeggiando lungo Corso Marrucino, cioè la strada pedonale che è anche la strada più importante del centro storico; in questa strada c’è il Teatro Marrucino, che purtroppo non sono riuscita a visitare, nonostante i ripetuti tentativi, ma tant’è, ospitava una compagnia teatrale nel pieno delle prove, e quindi non era aperto alle visite turistiche. Proseguendo, arriviamo alla Cattedrale di San Giustino, la guardo da fuori, perché è chiusa per via dell’orario. La piazza antistante è completamente smantellata per lavori di ristrutturazione. Nelle vicinanze, la Boutique Pascetta, storico negozio teatino di abbigliamento. La titolare ci dà importanti informazioni sulla Cattedrale e dintorni.
Inizia la visita
La mattina dopo, è il 28 luglio, vengono a prendermi dal B&B e nonostante il forte caldo, iniziamo con le visite previste. Prima però, facciamo sosta in gelateria. Con il nostro gelato da passeggio, ci avviamo verso la Cattedrale di San Giustino, questa volta l’orario è giusto. La piazza antistante da alcuni anni ha preso il nome della cattedrale; prima si chiamava Piazza Vittorio Emanuele II. La cattedrale, davvero imponente, è stata costruita sulle rovine di una chiesa precedente, anche se alcune fonti parlano di tempio pagano. Intorno al 1700 e quasi per tutto il 1800, gli interni, a tre navate, cominciano ad assumere le tipiche caratteristiche dell’arte barocca.
Ci sono diverse cappelle: Cappella di San Gaetano, Cappella della Mater Populi Teatini, Cappella di San Giustino Vescovo e il Cappellone del Santissimo Sacramento.
Nei primi decenni del 1900 si procedette al rifacimento della facciata esterna, in stile romanico. Il campanile è stato costruito in tempi diversi: la base risale all’anno 1000, mentre gli altri blocchi e la cuspide, al 1400. La cripta. E’ dedicata a San Giustino e risale all’anno mille. In origine era un luogo essenziale, in perfetto stile romanico, ma quando nella cattedrale fu introdotto lo stile barocco, anche la cripta rientrò nella trasformazione e da luogo spartano, divenne luogo di gran lusso.
Intorno al 1970 si riportò la cripta alle origini e tutti gli stucchi, i decori e qualsiasi riferimento al barocco, eliminati.
Oltre alla cattedrale, ho visitato altre 2 chiese: Chiesa di Santa Chiara, del XVIII sec. (per me più bella della Cattedrale) e Chiesa di San Domenico, del 1600 anche questa molto bella e barocca. La trovate sul Corso Marrucino e in origine ospitava un liceo classico, uno dei primi dell’Abruzzo.
Pranziamo in trattoria, pomeriggio di relax al B&B e serata a cena in campagna. Ho mangiato un’ottima mugnaia, proprio buona, in zona Città Sant’Angelo.
Il giorno dopo, è il 29 luglio, è il turno di Parco di Villa Frigerj; si tratta di una villa patrizia all’interno di un giardino comunale in perfetto stile neoclassico, quindi ottocentesca. Costruita nella prima metà del 1800 dal Barone Frigerj; i terreni intorno, da agricoli divennero giardino a terrazze, con fontane, viali e busti di personaggi illustri teatini. Attualmente, la villa ospita il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo. Qui trovate la celebre statua del Guerriero di Capestrano, in una saletta creata appositamente, a temperatura controllata. Visitate questo museo perché vi piacerà, e tra l’altro con l’occasione vedrete gli interni della villa.
I Tempietti Romani. Scoperti per caso agli inizi del 1900, sono 3 tempietti probabilmente dedicati al culto di Giove, Giunone e Minerva. Sono i più antichi della zona, per quanto riguarda i luoghi di culto. Ancora una pausa pranzo nella stessa trattoria del giorno prima (mi scuso, ma non ricordo il nome) e poi La Civitella.
Il Museo Archeologico La Civitella è un complesso museale costituito da un auditorium, giardini, un laboratorio archeologico, spazi per attività di gioco, e poi una struttura che ospita mostre temporanee. Si trova nella parte alta di Chieti, e infatti dalle terrazze del museo, ma anche dalla strada si gode di un notevole panorama. Anche per questo, Chieti è soprannominata Terrazza d’Abruzzo. All’interno è molto bello e spazioso e soprattutto interessante, per tutto quello che riguarda l’archeologia di Chieti.
Qui ce la siamo presa veramente comoda. Pomeriggio di riposo al B&B e ancora cena in un locale tipico e premiato nei concorsi di cucina. Questa volta ci sono anche Mario, Giulia e il piccolo Leo.
Il giorno dopo, è il 30 luglio, giorno di rientro a casa. Colazione, trasferimento alla stazione di Pescara e promessa ai miei amici di ritornare per fine novembre. C’è da passare una giornata in montagna, e provare a visitare il Teatro Marrucino, e magari Chieti sotterranea.
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