Qui scriverò di cose varie, così come le avrò osservate o vissute.
Giorni fa, mia figlia Elena mi dice: “Mamma, perché non scrivi sulle farfalle?” “E cosa potrei scrivere?”, rispondo.
“C’è tanto da scrivere”.
Va bene, proviamo.
Se c’è una idea che mette insieme culture diverse, è quella che attribuisce, al ciclo vitale della farfalla, una somiglianza con la rigenerazione dell’anima umana. E questa somiglianza colsero già gli Egizi, che produssero farfalle in oro non solo per la gioielleria personale, ma anche per adornare le tombe. Ma non solo: le civiltà precolombiane intravedevano nella farfalla un legame con la vita umana e per i Cinesi, la farfalla rappresentava l’amore coniugale e la prosperità in famiglia. Anche il Cristianesimo riconobbe questa similitudine, e tutta l’arte pittorica, specie in tema religioso, inserì spesso le farfalle nelle scene o nei ritratti.
Le farfalle nell’arte
Il primo quadro che mi viene in mente è Ritratto di principessa estense (1435-45), un olio su tavola che raffigura Ginevra d’Este, moglie di Sigismondo Malatesta, che morì giovanissima. Qui è ritratta di profilo e si pensa che il pittore, Antonio di Puccio Pisano, (detto Pisanello) abbia lavorato a questo quadro dopo la morte della nobile. Le farfalle presenti rappresentano la speranza di risurrezione.
Giove pittore di farfalle è un quadro di Dosso Dossi (1515-1518), pittore italiano di cui si sa poco sui dati biografici, ma i suoi lavori furono di ispirazione per altri grandi artisti. In questo dipinto, Dossi raffigura Giove nell’atto di dipingere tre farfalle su una tela azzurra ed è in compagnia di Mercurio e di una Virtù. Qui le farfalle rappresentano la fluidità del pensiero, una interpretazioe assai divrsa dalle solite.
Anche Vincent Van Gogh scelse le farfalle, per almeno tre quadri: Farfalle e papaveri, Farfalle su un prato, Erba e farfalle. Non li ho mai visti da vicino, benché abbia visitato più di una mostra su questo grande artista. Ma sui libri di arte, e più genericamente su Internet, si trovano facilmente. Con l’Art Nouveau, corrente artistica che si ispirava alla natura, la farfalla conquistò anche i disegnatori di gioielli e di mobili. In molti casi, si produssero dei veri capolavori.
Le farfalle nella moda
La farfalla più famosa è il papillon. Accessorio maschile che qualche anno fa ebbe una impennata nel gradimento degli adolescenti; certamente informale nei colori e nelle fantasie (visto che appunto si rivolgeva ai giovanissimi), sapeva comunque dare un’aria seriosa e composta a chiunque lo indossasse. In generale, nella storia della moda, la farfalla è una costante. Non solo in Occidente, ma anche in Asia; per esempio, in Giappone, la farfalla è spesso la fantasia dei kimono e rappresenta le fasi della crescita di una donna, dalla nascita alla maturità. Non farò un elenco degli stilisti che l’hanno inserita nelle collezioni, ma se conosciamo lo stile che li caratterizza, sarà facile individuarli.
Le farfalle nello stomaco
E’ decisamente l’unico insetto che può permettersi il lusso di stare nel nostro stomaco. Scherzi a parte, farfalle nello stomaco è una espressione che indica il vuoto nello stomaco che proviamo in conseguenza di emozioni intense. Solitamente è associata a questioni d’amore, ma per la psicologia riguarda gli stati d’ansia, in generale. Sappiamo che le emozioni possono avere effetti sulla psiche e sul fisico, perché si scatena una reazione chimica nel nostro organismo in occasione di eventi significativi per noi e per chi ci sta vicino.
Come possiamo controllare queste farfalle che sbattono le ali nel nostro stomaco? Con la respirazione diaframmatica, semplice.
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