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divorzio con stile

Oggi sposi, domani chissà. Purtroppo accade, anche alle coppie più solide, di avere un fidanzamento da ricordare e un matrimonio da dimenticare. Intendo, inciampare in una crisi matrimoniale senza via di uscita. Non parlerò delle motivazioni più o meno note, che determinano una rottura matrimoniale, ma del comportamento più appropriato da tenere se dovesse capitar di fare questa esperienza.

A fede tolta, spesso l’unica traccia del matrimonio finito, è il segno dell’abbronzatura che rimane all’anulare (e neanche per molto tempo). Dopo la sentenza, una formale stretta di mano e i due tornano a essere gli estranei di prima di fidanzarsi. Poi ci sono altri casi: per esempio, se ci sono figli i contatti si mantengono per la parte di genitorialità da assolvere. E sempre a noi che viviamo con stile, un’occhiata al saper vivere anche in tema di divorzio, piace darla.

Negli anni ’90, forse anche un po’ prima, in certi ambienti si era diffusa l’abitudine di festeggiare il divorzio, nel senso di celebrare l’atto liberatorio da un matrimonio mal riuscito. L’ho sempre trovato di pessimo gusto: per quanto sì, alcune volte il divorzio sia l’unica soluzione possibile, si tratta sempre del punto di arrivo di un progetto di vita a due che non è riuscito. Non c’è niente da festeggiare, c’è solo da accettare l’evidenza. Se dovesse capitarvi fra le mani un invito a un evento di questo genere, vi consiglio di astenervi dal presenziare.

Iniziamo dalla cerchia di amici. Se sono veri amici saranno dispiaciuti per entrambi, anche quando il divorzio sarà per colpa di uno dei due. Poi, anche qui rivedrei il concetto di responsabilità perché, secondo me, un pizzico di colpa ce l’ha anche chi il divorzio lo sta subendo. Ma torniamo agli amici.

Saranno presenze discrete, eviteranno la raffica di domande per conoscere termini e dettagli. Non serve chiedere, le confidenze arriveranno. E qui mi rivolgo agli ex coniugi: agli amici più stretti, raccontate la novità, mostrando le normali emozioni, dopodiché per il futuro eviterete di essere monotematici, tirando fuori l’argomento a ogni caffè. Anche gli amici più disponibili potrebbero annoiarsi o peggio, sparire.

I rapporti con i suoceri.

“Non erano buoni durante il matrimonio, figuriamoci da adesso in poi!”. Questa considerazione è frequente ma noi che viviamo con stile, non la accoglieremo. No. Se anche i rapporti non sono mai stati idilliaci, è questo il momento di mostrare tutta la classe che possediamo e manterremo un profilo di rispetto, gentilezza e cura della forma. Se la coppia ha figli, c’è un motivo in più per mantenere buoni rapporti con i suoceri: compleanni, feste comandate e qualche uscita insieme ai nonni, saranno di grande aiuto (reciproco) per accompagnarli al cambiamento che ci sarà nella loro vita. Del resto, non solo i figli, ma anche i genitori dei coniugi divorziati, dovranno fare i conti con la nuova realtà.

I regali. I gioielli di famiglia si restituiscono sempre, tutto il resto si deciderà caso per caso.

E per finire, la moglie che volesse continuare a portare il cognome del marito, dovrà essere autorizzata dallo stesso. Personalmente, non trovo necessario continuare a usarlo, ma è solo la mia opinione, non la regola.

Buon stile a tutti

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