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Venosa

Quando ero piccola, “Basilicata” mi faceva sorridere perché pensavo al basilico, al pomodoro fresco, al sugo e per finire, dulcis in fundo, alla pasta. La gioia pura. Ovviamente Basilicata e basilico non c’entrano fra loro, ma all’epoca non lo sapevo. Così come non sapevo che fra il 1932 e il 1947, si chiamò Lucania in ricordo dell’antico nome, che però era riferito ad un’area un po’ diversa, della Regione così come la conosciamo oggi.

La prima volta che entrai in terra lucana fu per andare ai Laghi di Monticchio. Avrò avuto fra gli 8 e i 9 anni, e i miei genitori con i loro amici, organizzarono questa giornata all’aria aperta ai laghi. Non ricordo tutta la giornata, ma con i miei fratelli e con gli altri bambini presenti, ci divertimmo parecchio, anche perché il tempo era bello.

Passarono parecchi anni e ci tornai da sposata e mamma. Anche quella volta, beccammo la bella giornata e le mie figlie, anche se molto piccole, si divertirono. Nella stessa giornata, riuscimmo a ritagliarci una visita all’Area Archeologica di Metaponto, la più antica della Basilicata e che si trova tra i fiumi Bradano e Basento. Fondata dai Greci, divenne un importante centro di produzione del grano e fu la residenza di Pitagora, dopo l’esilio da Crotone. All’interno dell’area si possono visitare le Tavole Palatine, i Templi dedicati ad Apollo, Atena e Afrodite e il Castro Romano. Nel Museo, invece, tutti i reperti emersi durante gli scavi.

Per il pranzo scegliemmo Bernalda. E’ un Comune della provincia di Matera, anticamente chiamato Camarda, la cui fondazione è più recente degli altri centri greci; dopo il saccheggio di Metaponto, da parte dei Romani, molti metapontini si trasferirono in un territorio, che appunto chiamarono Camarda.

La scelta di pranzare lì fu azzeccata perché mangiammo benissimo ma, lo confesso, non riuscì ad assaggiare il famoso sanguinaccio. Non ero pronta (neanche adesso). Se siete da quelle parti, oltre a chiese, palazzi e piazze, vi consiglio il Castello, di epoca Normanna e forse anche Angioina.

Per quel giorno fu abbastanza. Negli anni ho avuto altre occasioni di visitare la Regione. Matera, con i famosi Sassi, il Castello Tramontano, la Basilica Cattedrale, il Museo delle torture e molto altro; la Cripta del Peccato Originale, invece, non l’ho ancora visitata. So però che è soprannominata “Cappella Sistina del rupestre”.

A Potenza ci siamo andati una domenica di fine ottobre. Era la Giornata della Falconeria e in generale, la città era addobbata alla maniera medievale. I falconieri indossavano costumi d’epoca e i falchi erano parecchio annoiati perché c’era vento, e non andava bene per i numeri che dovevano fare. Di Potenza non abbiamo visitato nulla, se non gli spazi dedicati al tema della giornata.

Dopo alcuni anni sono tornata ai Laghi di Monticchio, aggiungendo Lagopesole e Venosa al giro, organizzato da una associazione culturale. Lagopesole è una frazione di Avigliano ed è conosciuta per il Castello, uno dei castelli associati a Federico II di Svevia. Se non ricordo male, di tutti i suoi castelli, è l’unico a possedere al suo interno una cappella. Venosa fu l’ultima tappa della giornata. Intanto, la leggenda dice che si chiami così in onore alla dea Venere, sua fondatrice ma è conosciuta soprattutto per essere la patria di Orazio, oltre a una importante colonia romana.

Subito l’intera area archeologica, che è grande e interessante. Poi la casa di Orazio, ma solo da fuori. Infine una passeggiata per la cittadina, e tutto questo con guide molto simpatiche e preparate.

Tutto bello, ma la prossima volta che avrò l’occasione di andare in Basilicata, sarà al mare, Tirreno o Ionio lo deciderò al momento. Buon viaggio!

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