Profumo è una parola che deriva dal latino “per fumum”, cioè “attraverso il fumo”. Questo perché anticamente si bruciavano oli e aromi essenziali da offrire alle divinità. I primi a farne uso furono gli Egizi. Nelle pratiche religiose come purificazione del corpo dei vivi, ma anche durante il rito di imbalsamazione dei defunti. Il “Kyphi” era il profumo prediletto dai Faraoni e poteva contenere anche 50 essenze diverse.
Anche Greci, Romani e Arabi impararono e apprezzarono l’uso dei profumi e le essenze più usate erano la mirra, l’aloe, l’incenso che prendevano dallo Yemen. E queste essenze erano tenute talmente in considerazione, che i Re Magi oltre all’oro, offrirono a Gesù incenso e mirra. Nei secoli, però, la produzione e l’uso del profumo si diffuse maggiormente nel mondo orientale, poiché in Occidente l’influenza papale scoraggiava l’uso di un bene considerato molto frivolo. Infatti, l’invenzione della “acqua di rose”, intesa come bevanda e come profumo, è persiana. Ovviamente si trattava di profumi con acqua di base, poiché la religione islamica proibiva l’uso di alcol. In Europa, furono i Crociati di ritorno dalla Terra Santa (portando erbe ed essenze), a risvegliare l’interesse per la produzione di profumi.
Venezia e Firenze ebbero il monopolio della produzione di profumi, in Europa. Caterina de’ Medici, con il suo profumiere personale (Renato il Fiorentino), fece conoscere questa arte ai Francesi; nel 1600, italiana fu l’invenzione della “aqua mirabilis”, che successivamente si chiamò “acqua di Colonia”. Questa è una curiosità che ho appreso da poco.
Anticamente, nobili e plebei non avevano molta dimestichezza con l’acqua, e con l’igiene in genere. Il profumo, quindi, serviva anche a coprire sgradevoli odori del corpo.
Nel 1800 e anche nel 1900 le politiche coloniali, permisero di conoscere nuove essenze, per esempio la vaniglia e il tea tree. Coco Chanel fu la prima stilista a occuparsi anche di profumi, dando così l’avvio a un rinnovamento nella produzione, non più esclusiva delle Case specializzate. In più, con l’adozione della chimica organica si ottennero varianti e combinazioni di profumi sempre maggiori.
Così, il profumo divenne un bene di largo uso, poiché economicamente accessibile a tutti. E anche oggi, è parte integrante della nostra vita quotidiana e la scelta del profumo più adatto alla nostra personalità, può richiedere anche molti tentativi. A me piacciono le note speziate abbinate alla frutta.
E voi, che tipo di profumo preferite?