Ho sangue siciliano e pugliese, per cui la vena ironica non mi manca, forse neanche il sarcasmo (ma questo non lo considero un pregio). Il brutto che possa capitare a una persona ironica è un’altra persona ironica che le tiene testa. Il peggio, una persona che non comprende l’ironia. A me son capitate entrambe e, sinceramente, riguardo il secondo caso, ho provato un certo senso di colpa. Per aver messo in difficoltà chi avevo di fronte ma, confesso, soprattutto per aver sprecato un talento quando non era il caso. Allora mi sono chiesta se ci sia un momento in cui l’ironia o il sarcasmo rischino di tramutarsi in maleducazione. Forse no.
E’ vero che l’ironia vuole alleggerire e il sarcasmo appesantire; è vero che con l’ironia diamo alle parole un significato diverso da quello letterale, nel tentativo di alleggerire una situazione, di prendere le distanze, di sollevare qualcuno. Il sarcasmo è erroneamente considerato un sinonimo dell’ironia; in realtà è la volontà di ferire, di trattare in modo beffardo, anche solo cambiando intonazione di voce e, infatti, il sarcasmo è tipico della comunicazione verbale. E’ amaro ed esprime astio contro qualcuno, e se da una parte viene usato per segnare un confine tra chi si sente intellettualmente superiore e agli altri, dall’altra c’è una teoria secondo la quale, il sarcasmo sia un’arma per mascherare le proprie debolezze, attaccando frontalmente.
Alla fine di tutto, che si tratti di ironia o che si tratti di sarcasmo, si parla comunque di abilità, con fini diversi. La maleducazione, che è forse una loro parente lontana, non è mai un’abilità, quanto piuttosto una sconfitta, una disfatta, direi proprio un fallimento sopratutto per se stessi.