Si vola! Sì, si vola ma con stile. Tempo fa ho trattato di buone maniere al volante dell’auto. Siamo tutti o quasi automobilisti ma piloti di aereo non è così scontato, quindi le buone maniere riguarderanno soprattutto i passeggeri.
L’ultima volta in cui ho volato, stavo andando a Roma. Il mio era un posto centrale, e dopo aver sistemato il trolley nella cappelliera e aver preso posto, ho avuto subito chiara la situazione: alla mia sinistra una ragazza che rideva nervosamente con amici che erano seduti al di là del corridoio e alla mia destra un signore anziano che, a motori accesi, si è fatto il segno della croce.
Quadretto divertente a parte, il volo deve essere il più sereno possibile per tutti, per chi abbia paura e per chi non ce l’abbia. Ricordiamoci che la “paura di volare” non esiste. Si tratta invece della “paura di cadere”. Per quanto mi riguarda sono capacissima di cadere anche scalza, per cui sì ho paura di cadere, sempre. Cominciamo dalla fila. È una condizione che capita di frequente nella nostra vita e la fila per l’imbarco in aereo non fa eccezione, si rispetta.
Il bagaglio. È preferibile raggiungere il proprio posto tenendolo sul davanti, in modo da non urtare i piedi a nessuno. Parlare. Ecco nessuno pretende il silenzio assoluto per tutta la durata del volo (neanche nella Cappella Sistina succede, purtroppo), ma parlare o conversare con un tono di voce normale basso, sarà gradito a chi vuole leggere, a chi vuole riposare o semplicemente rilassarsi.
A proposito dei viaggiatori impegnati in qualcosa: evitiamo di molestarli interrompendoli senza motivo. Se ascoltano musica con gli auricolari, è evidente che non sono in cerca di conversazione. Lo stesso se stanno leggendo o guardando un film. Durante i viaggi più lunghi potrà venir voglia di fare una breve e leggera dormita: faremo attenzione a chi sta dietro di noi, chiedendo il permesso di reclinare il sedile ma soprattutto mai e poi mai, toglieremo le scarpe.
Bambini. I viaggi in ambienti con poco spazio a disposizione sono difficili per gli adulti, figuriamoci per i bambini. Per questo motivo, porteremo con noi piccoli giocattoli per intrattenerli. Eviteranno di piangere o fare capricci. E per i più piccoli, credo che per scongiurare il dolore all’orecchio provocato dalla pressurizzazione sarà utile il biberon, ma ovviamente il pediatra sarà più informato.
Se viaggeremo in prima classe terremo presente che ci saranno più comodità, direi più agi, ma non approfitteremo della situazione, per esempio chiedendo il bis di spuntini.
Una volta atterrati, faremo attenzione a non lasciare tracce della nostra permanenza e ci asterremo dall’applauso al pilota. È inopportuno. Al contrario, sarà segno di buona educazione ringraziare sia gli assistenti di volo che il pilota al momento di scendere dall’aereo.
Buon viaggio con stile!