“Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari”. Non ricordo di averla mai sentita da un barese, ma da tutti gli altri, sì e parecchie volte.
A Bari ho vissuto per 8 anni, e ce l’ho nel cuore come la pasta, il mare, e altre cose. Quando ci siamo stabiliti avevo 5 anni e 13 quando siamo andati via, per cui i giri per la città erano soprattutto familiari. Per iniziare, anche Bari ha la sua Piazza San Pietro, che è un’area archeologica in cui sono stratificati ben 3000 anni di storia; si trova a Bari Vecchia ed è in fase di valorizzazione, se non hanno finito i lavori.
Bari è sorta nel territorio della Peucetia, cioè la parte centrale della Puglia, quando si chiamava Apulia. Passò ai Romani, poi ai Saraceni, poi ai Bizantini e con essi divenne il maggior centro commerciale, politico e militare dell’Impero d’Oriente. Cadde di nuovo sotto i Saraceni e poi arrivarono i Normanni. Alla fine del 1100, Bari era il porto più importante di imbarco per le Crociate. Forse il periodo di massimo splendore lo ebbe con gli Svevi, sotto Federico II, quando Bari conobbe anche un grande sviluppo culturale e artistico. Poi cambiò tutto con gli Angioini. Ho scoperto di recente che Bari fu assoggettata anche gli Sforza, Duchi di Milano. Per la costruzione della Città Nuova si dovrà aspettare il 1813 e il merito sarà di Gioacchino Murat, cognato di Napoleone Bonaparte.
A parte questo alternarsi di tempi buoni e cattivi (come ovunqe), è famosa anche per l’attaccamento al Patrono, San Nicola, vescovo di Mira le cui ossa furono portate a Bari per salvarle dal saccheggio saraceno. A questo Santo sono attribuiti vari miracoli ed è considerato il protettore dei marinai. Ogni anno arrivano a Bari migliaia di pellegrini, soprattutto a maggio, quando si dedicano al Santo 3 giornate di processioni e cortei storici che ricostruiscono il trasporto delle sue ossa. Da alcuni anni, si è aggiunta anche l’esibizione delle Frecce Tricolori.
Un altro evento annuale importante e antico è la Fiera del Levante. Nata nel 1930, per celebrare la tradizione mercantile di Bari e della Puglia con i Balcani e con i Paesi del Mediterraneo, si è sempre di più rafforzata nei decenni che seguirono, diventando un evento di grande attrazione internazionale. Per me era un appuntamento fisso. Essendo piccola di statura, (da bambina ancora di più) molte cose non riuscivo a vederle, poiché gli adulti mi toglievano la visuale, ma ricordo che i padiglioni preferiti erano quelli di barche a vela, roulottes e campers. Un altro appuntamento fisso era dal venditore di zucchero filato e poi alla casa in legno dei prodotti gastronomici della Calabria.
Oltre a queste incrollabili certezze, a Bari c’è il bellissimo castello Normanno-Svevo: si trova alle porte della Città Vecchia e si affaccia sul mare, sito tipico dei castelli guardiani della città. E’ stato carcere, caserma, residenza per nobili e oggi ospita mostre ed eventi culturali, oltre agli uffici della Soprintendenza dei Beni Ambientali, Architettonici e Storici della Puglia.
La Basilica di San Nicola, famosa nel mondo quanto il Santo, la Basilica di San Sabino. Questa Basilica è famosa poiché ogni solstizio d’estate la forma del rosone posto in alto sulla facciata, evidenziata dai raggi solari, combacia perfettamente con il mosaico posto sul pavimento. Se trovate in rete il video, riguardo questo fenomeno, guardatelo perché l’effetto è spiegato molto meglio che da me. Piazza del Ferrarese, Piazza Mercantile con il Palazzo del Sedile e la Colonna della Giustizia, che i baresi chiamano “colonna infame”. Il bellissimo lungomare Di Crollalanza, e poi i teatri, in passato mortificati, ma ora in piena attività.
Per chiudere, dopo questo elenco importante, le orecchiette. Passeggiando per le vie della Città Vecchia, troverete fuori dalla porta di casa, tante signore che preparano orecchiette a mano, come nella migliore tradizione. Questa è una delle attività che negli ultimi anni ha contribuito a risollevare questa parte della città e a ripulirla dall’etichetta di “zona pericolosa” per i turisti. Bene, io mi fermo qui, anche perché il fidanzato di una delle mie figlie è un barese doc e non vorrei farlo arrabbiare, sbagliando qualcosa. Anche perché deve ancora digerire il mancato passaggio in B della SSC Bari.
A presto.