Un libro è come una mela, toglie il medico di torno. Non dico che si possa leggere di tutto, io non ne sono capace. Dico che è una della cose più belle che si possa fare in vita, a qualsiasi età e in qualsiasi luogo, sempre che la immancabile buona educazione lo consenta (ma non è di buone maniere che scriverò oggi).
A me piacciono i classici della letteratura moderna. Non ce la faccio a scrivere anche contemporanea, perché ho difficoltà a etichettare un romanzo di oggi come un classico. Non è una critica, è che non leggo i contemporanei, nel senso che stanno in una mano i libri di oggi che ho letto; quando sono in libreria non li cerco proprio e magari sbaglio, ma è così.
Mi sento fortunata e grata per avere questa passione e se penso al mondo intero, in qualche caso anche privilegiata. Il mio rapporto con la lettura e con i libri, come con tutto ciò che abbia a che fare con emozioni e sentimenti, non è stato sempre liscio; la prima volta in cui mi sono arresa di fronte a un romanzo che non riusciva a catturarmi, ho provato un senso di colpa vero. Trovavo la faccenda esagerata, eppure mi creava disagio fino a quando non ho compreso che, alla fine, si trattava semplicemente di un romanzo brutto, almeno per me. Era “Il serpente piumato” di D. H. Lawrence, e non era colpa di nessuno, naturalmente. Qualcun altro lo avrà trovato bellissimo e questo chiarisce quanto il rapporto con le passioni sia sempre unico, nel bene e nel male. Superato il senso di colpa, ho compreso un’altra cosa.
Si può tentare di “contagiare” chi ci sta intorno con le proprie passioni, ma non si può imporle; e se l’operazione contagio riesce, non si può esagerare con consigli, suggerimenti, raccomandazioni, suggestioni. Questo vale per tutto e quindi anche per i libri. L’esplorazione dovrà essere personale e chi vorrà una guida, saprà a chi rivolgersi. C’è chi ama la Fantascienza, chi la Saggistica, chi la Storia, chi la Letteratura, chi la Biografia. A ciascuno il suo percorso.
Chi invece mangia pane e libri, non è mai satollo, e anche a Natale sarà contento di riceverne uno. Magari con biglietto aereo per una piccola vacanza, come segnalibro.