Ho letto “Il piccolo principe” a 46 anni. Mi sembrava una cosa strana, considerando l’età, ma poi ho pensato che per qualche misterioso motivo (o solo il caso) era quello il momento giusto. Non prima e non dopo.
Antoine de Saint-Exupéry, dedicò questo piccolo romanzo al suo più caro amico, Léon Werth. La trama è particolare poiché la maggior parte dei personaggi è presente per un tempo breve. Tutto inizia nel deserto africano, dove il narratore, pilota di aerei, è stato costretto ad atterrare, a causa di una avaria. Qui incontra un bambino, il piccolo principe appunto, e con lui inizia una conoscenza particolare. Il piccolo principe, regna su un altro pianeta, non conosce la Terra ed essendo molto incuriosito, fa delle domande all’aviere. Sul suo pianeta, cura e protegge una rosa, ci sono 3 vulcani e ci sono anche dei baobab che crescono molto velocemente e costituiscono una minaccia. Egli infatti è in cerca di una pecora che mangi questi arbusti, prima che crescano troppo. Durante il suo viaggio nella galassia, incontra molte persone singolari: un re, un vanitoso e un ubriacone. Poi altre figure, ma scopritele da soli (se anche voi siete dei lettori tardivi come me). Fa anche la conoscenza di una volpe, che decide di addomesticare. E poi c’è un serpente. Per il resto, continuate da soli.