Padova è un ricordo lontano di metà anni ’80. E non fu neanche una vacanza, ma una toccata e fuga in un giorno di novembre. Bella giornata, soleggiata e tiepida.
Vi anticipo che sarà un articolo particolarmente breve, poiché non ebbi molto tempo per visitare, ma qualcosa posso scriverla. Intanto, esattamente come Bologna, Padova ha tanti portici, per cui è agevole da percorrere a piedi, anche nelle giornate di pioggia. Inoltre le cose interessanti da visitare sono abbastanza vicine tra loro, e anche questo se si ha poco tempo, giova.
Dunque, cominciamo con la Basilica di Sant’Antonio da Padova, una delle chiese più visitate al mondo, dal turismo religioso. Costruita per custodire i resti del Santo, contiene al suo interno una piccola chiesa preesistente, dedicata alla Madonna Mora. Un’altra, fra le tante caratteristiche, è l’aggregazione di stili: romanico, gotico, bizantino e moresco, fanno tutti parte della struttura architettonica della Basilica. Dopo aver visitato la Basilica, si potrà fare un giro per le piazze. Che io sappia, Padova ne ha almeno 4: Piazza della Frutta, Piazza Erbe, Piazza dei Signori e Prato della Valle.
Quest’ultima, è la piazza più grande di Padova e fra le più grandi del mondo. Piazza della Frutta e Piazza Erbe sono i luoghi commerciali da sempre dei padovani. Piazza dei Signori, invece ospita la Torre dell’Orologio. Costruita nella seconda metà del 1400, ospita un orologio astronomico che ancora oggi conserva i suoi originari ingranaggi e, oltre a segnare il temo, indica le fasi lunari e notizie di astrologia.
Dove fare una pausa tra una visita e un’altra
Al Caffè Pedrocchi. Preciso subito che non ci sono mai stata poiché al tempo della mia visita, questo bar era chiuso per questioni legali fra il Comune di Padova e i gestori dell’esercizio. Quello che ho imparato su questo caffè storico, costruito nella prima metà dell’800, è che viene chiamato anche Caffè senza porte, per il fatto che fino al 1916 era aperto giorno e notte. Pedrocchi è il cognome del fondatore e dopo un passaggio di padre in figlio, l’ultimo erede decise di donarlo al Comune di Padova.
Dopo la pausa caffè
Finito l’intermezzo, si procede verso la Cappella degli Scrovegni. E’ indiscutibilmente un capolavoro dell’arte italiana del 1300. Voluta dal banchiere Enrico degli Scrovegni, fu intitolata a Santa Maria della Carità. Oggi appartiene al Comune di Padova ed è famosa in tutto il mondo per la presenza di un ciclo di affreschi di Giotto, che descrivono la storia di Gioacchino e Anna, la storia di Maria e la storia di Cristo. Da quest’anno è entrata a far parte dell’UNESCO. Per conservare al meglio la qualità degli affreschi, le stanze hanno una temperatura di 18° e le visite sono possibili solo in piccoli gruppi e hanno una durata ben precisa. Conviene prenotare. Buon viaggio
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